“le Creazioni” by HomyCalor

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Questo caminetto a gas, stile minimal, è stato realizzato con un monolite in pietra Grigio Star levigata. Crediamo di aver fatto un buon lavoro….voi cosa ne pensate?

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Un camino in bagno

Un camino in bagno? Una scelta intelligente!

Chi ha detto che l’installazione di un camino debba essere una prerogativa degli ambienti giorno? La tradizione dell’arredo ha sempre pensato di inserire il camino come complemento di design di due ambienti la cucina- soggiorno e la camera da letto.
Se avete voglia di uscire dagli schemi e di realizzare qualcosa di originale nel vostro ambiente bagno, leggete attentamente come inserire un bel caminetto nella vostra sala da bagno, in totale sicurezza.Qualsiasi stile abbia il vostro bagno, dal moderno al classico, l’installazione del camino prescinde dal vostro design perché oggi è possibile progettare caminetti su misura che si integrano perfettamente con le scelte di stile effettuate in precedenza.

Come integrare il caminetto nella zona bagno.

Desiderate inserire un caminetto nel vostro bagno? Numerose sono le proposte di piccoli e grandi caminetti da installare in questa zona della vostra abitazione così particolare, così sofisticata e così elegante, sopratutto se arredata con sanitari, rubinetteria, arredo in stile moderno, contemporaneo o classico: il caminetto come sistema di riscaldamento diventerà non solo il protagonista del vostro bagno, ma un valido sistema di riscaldamento, di gran lunga migliore per efficienza e sensibile risparmio energetico di uno scaldino o di una piccola stufa elettrica.
Una proposta particolarmente innovativa e affascinante è il caminetto per il bagno del designer italiano Fabio Fratini, il quale ha progettato e realizzato una innovativa gamma di camini destinati al riscaldamento e arredamento della zona notte e della zona bagno.
È facile comprendere che installare o realizzare un caminetto nel bagno di un piccolo appartamento o di un palazzo non è un’impresa semplice, in quanto la progettazione e l’intera realizzazione, oltre a difficoltà tecniche, presenta anche delle difficoltà di integrazione: le proposte del designer italiano Fabio Fratini riescono a integrarsi e adattarsi completamente ad ogni tipologia di esigenza, sia nella zona giorno, che nella zona notte e, in maniera particolare, nella zona bagno.

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Di dimensioni piccolo, medie o grandi, il caminetto a focolare aperto installato nella zona bagno e alimentato a legna, viene posizionato in un angolo a vostra scelta del bagno per diffondere in maniera omogenea il calore e ottimizzare gli spazi dell’intero ambiente, contribuendo ad arricchire il vostro arredo-bagno.
Per chi volesse avere un’immagine più completa sullo stile innovativo di caminetto da scegliere per il proprio arredamento, visiti anche la galleria di caminetti per il bagno di Homy Calor by Fabio Fratini; se invece, desiderate avere maggiori informazioni o idee sulla realizzazione di un caminetto nella vostra zona bagno, visitate il nostro sito internet.
È bene sottolineare come il caminetto, nonostante le sue linee tradizionali e semplici di un sistema di riscaldamento a legna, si inserisca perfettamente in un contesto contemporaneo e/o classico e come questo non crei contrasto o dissonanza con gli altri elementi del bagno: la tipologia di caminetto a legna ha stile ed eleganza che ben si adattano al gusto moderno, classico e contemporaneo dell’intero spazio del bagno.

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Se vuoi avere maggiori informazioni puoi contattarci cliccando qui >>> http://www.homycalor.it

Le stufe “La Castellamonte”

Oggi vi presentiamo l’arte della stufa e della ceramica di Castellamonte

Stufa La Castellamonte mod. Rondò

Arte e tradizione

La lunga tradizione della stufa di Castellamonte. L’Ottocento segna il vero trionfo della classica stufa di Castellamonte, ma già nei secoli precedenti erano apprezzate e richieste. Verso la fine del Settecento, compare a Castellamonte il primo caminetto in terracotta, con circolazione d’aria calda e fuoco visibile, denominato “Franklin”, dal nome dell’inventore che studiò il principio della convezione applicato a sistemi di riscaldamento, che avrà un gran successo e contribuirà notevolmente alla fama della tradizione ceramica locale. Le prime produzioni vengono attribuite alla fabbrica di ceramiche Reasso, vecchia dinastia di artigiani, insediata da secoli nel cuore S: Rocco fra i vicoli B. De Rossi e Franklin. Ma è l’Ottocento che segna il vero trionfo della classica stufa di Castellamonte che s’impreziosisce di elaborate decorazioni, si colora di vivaci vetrine e diventa un vero e proprio prezioso oggetto di arredamento. Sembra che alcune monumentali stufe siano state spedite persino nella lontana Russia, a Pietroburgo.
 Dopo la seconda guerra mondiale, la stufa non viene più utilizzata per molti anni, soppiantata da impianti di riscaldamento di vario tipo. Dopo decenni di oblio, sia per la maggior attenzione ai valori ambientali, l’economia di esercizio, la salubrità del calore, non ultimo, il coraggio e l’intraprendenza di pochi valorosi giovani artigiani che riprendono la tradizione ceramica, riportano le stufe all’onore delle cronache e al riconoscimento della loro inconfondibile validità sia per riscaldare sia per arredare antiche e nuove case.

fase di lavorazione

L’Arte della Stufa e della Ceramica di Castellamonte, il rapporto con gli Artisti.

Esistono momenti fortunati, in cui, anche un oggetto considerato per la sua funzione o decorazione, assurge a livelli che vanno oltre l’intenzionalità di chi l’ha progettato e alla sua destinazione commerciale. In occasione della XXIV Mostra della Ceramica, la città di Castellamonte, ha avuto l’onore di accogliere un illustre ospite: Enrico Baj. L’impegno del maestro milanese è stato quello di unire la propria arte alla produzione artigianale locale e ne è nata una collaborazione con La Castellamonte, (ancora denominata RP Castellamonte) che ha messo a disposizione piatti e vassoi in cotto, frammenti di lavorazione, distanziali da forno, fregi e capitelli, che sono stati assemblati in una apparente casualità. Ne sono nate una serie di “teste”, dai nomi bizzarri e dalle espressioni diverse: stupite ed attonite, ilari o tristi, ironiche e minacciose. Sulla Stufa mod. Vulcano, debitamente ricomposta in una sequenza inusuale, Enrico Baj ha lasciato, con l’aiuto del fuoco, il segno indelebile della sua pittura. La Mostra Torino Design, Torino aprile-giugno 1995, ha inserito, tra gli oggetti esposti, la stufa Vulcano, interamente in cotto, come esempio di oggetto tradizionale che offre aspetti innovativi, sia nel funzionamento che nell’aspetto estetico. Il contrasto tra la superficie di cotto naturale e il design moderno crea un oggetto in cui é tangibile il filo di continuità tra passato e futuro. Nella mostra tematica Delirium Design, dedicata ad Egard Allan Poe, in occasione del decennale dell’Esposizione Abitare il Tempo (Verona 1995) è stata inserita, reinterpretata e ridisegnata dall’Architetto William Sawaya, una stufa “La Castellamonte”. Lo stile neogotico della stufa sottolineato dagli archi e dalle colonne evoca l’atmosfera dei famosi racconti e le suggestioni abitative. L’immagine del fuoco dipinto sulle pareti, quasi a sovrapporsi e fondersi con le fiamme interne, ne fa un oggetto inquietante, in cui il confine fra realtà e fantasia può anche non esistere. Nel 1994 l’artista Arnaldo Pomodoro, ospite della XXXV Mostra della ceramica progettò un’opera monumentale, denominata Arc en Ciel, (Arco), composta da circa 130 pannelli riportanti i segni tipici dell’Artista, realizzata da La Castellamonte (già RP) e visibile nella piazza Martiri della Libertà a Castellamonte.

fase di lavorazione

Un’altra grande opera di circa 6 mt. di altezza, visibile in P.zza della Repubblica, è il Monumento alla Stufa, progettato nel 2008 dall’artista Ugo Nespolo, e realizzata da La Castellamonte, con la collaborazione dei Proff. Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn, composta da 200 piastrelle ceramiche di grandi dimensioni smaltate in bianco con disegni di colore nero, effettuati dall’Artista stesso. E per ultimo possiamo citare la Torre di Babele, progettata dall’artista del vetro Silvio Vigliaturo di Chieri e realizzata da La Castellamonte, visibile presso il giardinetto antistante le mura Antonelliane, , composta da 120 dischi smaltati in bianco con decori colorati a rilievo.

Stufa La Castellamonte mod. Voluta

Innovazione e ambiente

Lo studio e l’amore per l’antico non costituiscono un freno all’innovazione tecnologica, anzi, offrono gli stimoli necessari alla concezione ed allo sviluppo d’idee nuove, aderenti a costumi ed aspirazioni più attuali. Le stufe di ceramica “La Castellamonte” sono realizzate nel rispetto dell’antica tradizione artigiana castellamontese, ma l’ausilio di particolari accorgimenti tecnici le rendono moderne in quanto a funzionalità e sicurezza. Il corpo esterno delle nostre stufe è interamente costruito in materiale ceramico refrattario smaltato, e grazie alla composizione dei nostri impasti è altamente resistente alle dilatazioni termiche. La superficie pur emanando calore, non si arroventa e mantiene temperature entro limiti che rientrano nelle norme vigenti. Le tecniche di costruzione sono prettamente artigianali, con un’altissima percentuale di lavoro manuale.

Ciascuna stufa è stata disegnata con una particolare estetica e con l’utilizzo di ornamenti tipici dell’antica tradizione di Castellamonte, debitamente interpretati e rivisitati da nuove esigenze abitative e stili di vita. Gli sportelli a vetro, oltre che ad essere utilizzati per un controllo continuo del braciere, consentono la visione della fiamma o delle braci, a seconda dello stadio della combustione, creando comfort visivo. L’autopulizia del vetro contribuisce a questa funzione. Ampi focolari di ghisa o acciaio rivestiti internamente di materiale refrattario, anch’esso di nostra produzione, consentono una notevole carica di legna, con una conseguente autonomia, a seconda dei modelli, di ca. 6/12 ore. Scambiatori di calore a fascio tubiero, possibilità di ventilazione forzata con elettroventole (dotate di telecomando per il funzionamento). Ottimo sistema di combustione con aria primaria e aria secondaria (doppia combustione), per ottenere un rendimento termico del 75/87% ed emissioni in atmosfera con una bassissima percentuale di monossido di carbonio (0,1%), e di inquinanti come da prove di laboratorio e come richiesto dalle più rigorose norme europee ed internazionali a tutela dell’ambiente.

L’estetica del confort

Il corpo esterno delle nostre stufe è interamente costruito in materiale ceramico refrattario smaltato, e grazie alla composizione dei nostri impasti è altamente resistente alle dilatazioni termiche. La superficie esterna, pur emanando calore, non si arroventa e mantiene temperature entro limiti che rientrano nelle norme vigenti: 35/40° a 20 cm di distanza.

fase di lavorazione

Le tecniche di costruzione sono prettamente artigianali, con un’alta percentuale di lavoro manuale. Ciascuna stufa è stata disegnata con una particolare estetica e con l’utilizzo di ornamenti tipici dell’antica tradizione di Castellamonte. Alcuni modelli hanno due o più possibilità di rivestimento. I colori base sono 32, più un’infinita possibilità di personalizzare dei colori e delle decorazioni.

Offerta della settimana

Inserto a legna Piazzetta mod.IL 65/48

Approfitta dell’offerta di questa settimana!!!

Questa settimana abbiamo in offerta l’inserto a legna Piazzetta mod. IL 65/49 a soli € 1.150,00 IVA esclusa

Inserti a legna: un nuovo cuore ad alto rendimento per rinnovare i vecchi caminetti.

L’inserto a legna è un focolare progettato per essere inserito in vecchi caminetti malfunzionanti al fine di risanarli; gli inserti a legna sono utilizzabili anche per la realizzazione di nuovi caminetti.

Tramite la combustione del legno, gli inserti a legna producono aria calda per riscaldare il locale di installazione e/o anche locali adiacenti (tramite appositi kit di canalizzazione); la circolazione dell’aria di riscaldamento può avvenire a convezione naturale o a ventilazione forzata.

Gli inserti a legna Piazzetta sono prodotti molto performanti, ad alto rendimento, in grado di trasformare un caminetto obsoleto in un vero e proprio apparecchio da riscaldamento.

Sono disponibili in diverse dimensioni, potenze ed estetiche, per soddisfare le diverse necessità degli utilizzatori.

Inserto a legna Piazzetta IL

CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI

Struttura: in acciaio verniciato con focolare chiuso
Focolare: in Aluker®
Piano fuoco: in ghisa
Apertura: porta in acciaio con vetro ceramico
autopulente resistente a 750°C.apribile ad anta
Maniglia: a scomparsa in acciaio verniciato con manofredda
Aria primaria: regolabile manualmente
Aria secondaria: regolabile manualmente
Aria terziaria: predeterminata e preriscaldata
Scarico fumi: superiore
Registro fumi: automatico e regolabile
Cassetto cenere: estraibile dal focolare
Combustibile: legna
Riscaldamento: ventilazione a convezione forzata, convezione naturale e irraggiamento

Volume riscaldabile (min-max) m3 120 – 210
Rendimento termico nominale % 80,1
Potenza termica nominale kW 7,2
Consumo nominale Kg/h 1,9
Potenza termica massima kW 8,5
Consumo massimo Kg/h 2,5
Scarico fumi Ø cm 15
Canna fumaria fino a 4,5 mt Ø cm 18
Canna fumaria oltre 4,5 mt Ø cm 15
Presa aria esterna (sez.utile min.) cm2 100
Peso Kg 105

Scheda IL 65 49

Come pulire il Camino

Un fuoco scoppiettante è una delizia per la casa, e non è soltanto uno spettacolo allegro nelle serate fredde, ma una fonte alternativa e affidabile di calore. Tuttavia, i depositi di fuliggine alla fine formano creosoto, una sostanza catramosa, tossica e potenzialmente letale che può effettivamente far incendiare la canna fumaria. Pulire un camino e una canna fumaria in muratura è un lavoro sporco da fare con l’attrezzatura giusta. Rendere sicuro il camino e la canna fumaria dà tranquillità e sicurezza, e giustifica questo piccolo investimento.

Passaggi

  1. Immagine titolata Clean a Fireplace Step 1
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    Proteggiti dalla sporcizia. Attendi almeno fino alla mattina successiva dopo l’ultima accensione. Vestiti con abiti vecchi e mettiti un paio di guanti, perché devi toccare sostanze abbastanza tossiche. Quelli di pelle robusta vanno bene, ma quelli di gomma per le pulizie domestiche sono i migliori.

    • Copri con fogli di giornale la base del camino, disponendoli in modo che coprano le pareti per parecchi centimetri; i fogli di giornale cattureranno in questo modo la fuliggine che smuovi.
    • Proteggi i mobili, i tappeti e i pavimenti con un telo impermeabile di plastica a buon mercato. Si rivela utile anche un grande bidone per rifiuti foderato con almeno due sacchetti di plastica.
  2. Immagine titolata Clean a Fireplace Step 2
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    Tieni la mano sopra le ceneri per controllare il calore residuo. Se il fuoco è stato di grandi dimensioni, scava nella cenere con un attizzatoio o una paletta per camino. Prendi la griglia del camino o gli alari e portali fuori per pulirli. Lentamente metti le ceneri in un secchiello di metallo o usa un bidone aspiratutto.
  3. Immagine titolata Clean a Fireplace Step 3
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    Ispeziona la canna fumaria. Prendi una torcia elettrica, inginocchiati e controlla la canna fumaria fino al condotto di uscita dei fumi, che di solito appare come un piccolo sportello di metallo nella parte superiore della canna stessa. Lo sportello è spesso mosso da un tirante di metallo; dagli uno strattone e, se lo sportello si muove, sai che stai guardando il condotto di uscita dei fumi. Tieni lo sportello aperto fino a quando hai finito di pulire. Quasi sicuramente vedrai fuliggine, e scorie polverose marroni o nere – tutto questo si elimina facilmente. Se il fascio della torcia individua materiale secco e crepitante al tatto in strati spessi e squamosi o depositi neri lucidi e induriti, si tratta di creosoto ed è il momento di sbarazzarsene.
  4. Immagine titolata Clean a Fireplace Step 4
    4

    Inizia a raschiare. Lo strumento più adatto per sbarazzarsi della fuliggine e del creosoto è una spazzola metallica o di nylon circolare per camini. Ti ricordi cosa stava trasportando Dick van Dyke quando faceva lo spazzacamino nel film “Mary Poppins”? Le spazzole per camini sono ancora praticamente simili, con un diametro compreso tra 20 e 25 cm. Quella giusta per te deve essere circa 2-3 cm più grande del condotto di uscita dei fumi. È consigliabile anche un’asta flessibile, eventualmente telescopica, per spingere la spazzola lungo la canna fumaria fino al condotto e farla ruotare intorno alle pareti.

    • Le spazzole e le aste sono disponibili presso la maggior parte dei negozi di prodotti per la casa.
  5. Immagine titolata Clean a Fireplace Step 55

    Pulisci a fondo. Scegli una spazzola metallica del tipo utilizzato per pulire le griglie del barbecue o una spazzola di nylon robusto.

    • In un secchiello di plastica, mescola sei cucchiai di fosfato trisodico (TSP), o un sostituto del TSP, e una tazza di candeggina in circa 4 litri di acqua tiepida. In alternativa, potresti anche usare bicarbonato di sodio o aceto se ti creano problemi le sostanze caustiche.
    • Inizia più in alto che ti è possibile e procedi verso il basso. Puoi essere infastidito dalla porcheria che c’è, ma sarai presto ricompensato dalla gioia di aver ripulito le pareti del camino.
  6. Immagine titolata Clean a Fireplace Step 6
    6

    Pulisci e sciacqua. Prendi con attenzione i giornali, che ora sono pieni di vari composti del carbonio non più in grado di nuocere, e mettili nel bidone dei rifiuti che hai preparato come indicato al punto 1.

    • Con una spugna, uno straccio o fogli di carta, sciacqua le pareti e la base del camino con acqua pulita.
    • Raccogli lentamente il telo di plastica e smaltisci anche questo.
    • Mentre il focolare si asciuga, vai fuori e raschia la fuliggine dagli alari e fregali con la spazzola metallica.
    • Se gli alari sono in ottone e vuoi metterli in mostra, lustrali con un po’ di lucido per metalli.
    • Rimetti tutto a posto, chiudi lo sportello del condotto e il camino è pronto e sicuro per il prossimo fuoco.
  7. Immagine titolata Clean a Fireplace Intro
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    Finito.

    Avvertenze

  • Poiché parecchie sostanze sopra descritte contengono diversi veleni, è necessario raccomandare ancora di proteggerti con vestiti che si possono eliminare quando hai finito, con occhiali di plastica e con guanti.
  • Fai attenzione quando prepari la soluzione per pulire. Mai mescolare aceto con candeggina o ammoniaca, poiché questo crea un gas velenoso che potrebbe essere nocivo o addirittura ucciderti.
  • Durante questo processo, un bruciore sulla pelle nuda è l’avvertimento di possibili ustioni in tempi brevissimi. Interrompi qualunque cosa tu stia facendo, vai in un lavandino o dove c’è dell’acqua e bagna la pelle con acqua fredda fino all’arresto del bruciore.

 Cose che ti Serviranno

  • Vecchi vestiti
  • Fogli di giornale
  • Torcia
  • Secchio metallico
  • Occhiali di plastica
  • Spazzola circolare metallica per camino e aste
  • Spazzolone rigido di metallo o nylon
  • Guanti di gomma
  • Telo di plastica impermeabile ed economico
  • Piccola scatola di fosfato trisodico o sostituto
  • Secchiello di plastica
  • Bidone dei rifiuti
  • Stracci, fogli di carta per asciugare

CAUSE E SOLUZIONI DA ADOTTARE PER IL PROBLEMA DEL VETRO SPORCO

Il vetro sporco rappresenta un frequente problema che si riscontra negli inserti/stufe a legna con porte vetrate. I fumi condensano sul vetro (relativamente) freddo e ne anneriscono la superficie interna. Andremo ad analizzare le cause e le soluzioni da adottare per la risoluzione di questo problema estetico.

Le principali cause di questo problema sono:

A) La legna non è stagionata ed ha un’alta percentuale di umidità: il vapore acqueo e gas della combustione vengono sviluppati in quantità notevoli, la resa in termini di calore è più ridotta e il vetro avrà una maggiore propensione a sporcarsi perché corpo freddo rispetto al cuore della camera di combustione
B) Temperatura di combustione bassa: avviene con l’utilizzo di legna umida e quando si ha la chiusura dei registri d’aria affrettata, portando ad una insufficienza di ossigeno per far avvenire la combustione dei gas
C) La canna fumaria non ha un tiraggio sufficiente: invece di salire, il fumo tenderà a stagnare nel focolare.
D) Mancanza di aria comburente in ambiente.
E) Il comignolo si trova nella zona di reflusso: i fumi fanno fatica ad uscire, i gas più pesanti si accumulano nella zona maggiormente fredda, cioè il vetro.
F) Usura componenti

Vetro sporco

Soluzioni

A) Legna umida: misurare l’umidità della legna (deve essere <20%), se non è possibile eseguire una prova con tronchetti pressati e verificare se si riscontrano differenze. Posizionate la legna nel fondo del focolare, contro la parete posteriore. Mettete i pezzi di legno sempre in orizzontale, mai con la parte frontale verso il vetro (dalle parti frontali esce la maggior parte del gas
B) T° di combustione bassa: aumentare il tempo di accensione, chiudere i registri dell’aria una volta raggiunta la T° di regime. In fase di ricarica, aprire i registri, attendere qualche minuto che la superficie dei ceppi si sia annerita e solo allora si possono chiudere i registri
C) Scarso tiraggio: coibentare efficacemente la canna fumaria; aumentare l’altezza della canna fumaria se questa risulta essere troppo corta, rispettare l’altezza minima a seconda del modello di inserto/stufa; verificare l’assenza tratti orizzontali troppo lunghi >1 mt e numero di curve limitate (ogni curva riduce di 1,2 mt l’altezza utile della canna fumaria); verificare il diametro della canna fumaria, se c’è uno scostamento eccessivo dal diametro previsto dalla stufa/inserto; verificare che la porta di ispezione della camera raccolta incombusti sia chiusa;
D) Mancanza aria comburente: verificare che ci sia un apporto sufficiente di aria dall’ambiente, obbligatorio disporre della presa d’aria esterna adeguatamente dimensionata e libera da ostruzioni. Eseguire una prova con le finestre aperte. Aumentare il minimo d’aria
E) Comignolo nella zona reflusso: il comignolo deve sporgere in verticale di almeno 1300mm dal tetto, se non è possibile installare attivatore di tiraggio
F) Guarnizione usurata o deflettore aria deformato: In questo caso nel vetro saranno visibili dei “baffi” neri, cioè striature lunghe. E’ sufficiente sostituire i componenti usurati o solamente posizionare correttamente la guarnizione. Nella fase di accensione il vetro tenderà sempre a sporcarsi, è necessario attendere che sia raggiunta la temperatura idonea in camera di combustione prima di chiudere i registri d’aria.

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CONSIGLI SULLA PULIZIA DEL VETRO

Prima di tutto, la pulizia del vetro va eseguita a vetro freddo!
Il metodo classico “della nonna” è quello di utilizzare la cenere stessa. Dopo aver imbevuto della carta assorbente nell’acqua calda, la riempiamo di cenere. A questo punto si strofina delicatamente il vetro. Grazie alle proprietà della cenere aggiunte dal potere dell’acqua calda il catrame depositato sul vetro si scioglierà in breve tempo.
Se questo non è sufficiente, consigliamo di utilizzare il pulivetro da noi commercializzato, in quanto è altamente performante e non eccessivamente abrasivo (nel mercato si trovano prodotti molto abrasivi che vanno a deteriorare le guarnizioni e le serigrafie dei vetri.

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FONTI: Zetalinea