Riscaldarsi a legna, l’opzione della stufa ad accumolo inerziale

Un’opzione per il riscaldamento degli ambienti sono le stufe a biomassa ad accumulo inerziale. Costruite in maiolica o altri materiali refrattari, consentono di accendere il fuoco solo una volta o due al giorno; immagazzinano il calore e lo rilasciano gradualmente nell’ambiente.

Quali caratteristiche hanno rispetto ad altre soluzioni?

L’esempio più noto (ma esistono anche delle alternative) è quello della classica stufa tirolese in maiolica. Di base si tratta di stufe piuttosto pesanti costruite con materiali refrattari che consentono di accendere il fuoco solo una o al massimo due volte al giorno. La gestione del fuoco è a fiamma alta e dunque con altissima efficienza energetica ed emissioni particolarmente contenute. Questi sistemi immagazzinano il calore nella massa e lo rilasciano gradualmente in ambiente per irraggiamento che, come noto, è la forma di calore più sana e confortevole. I sistemi ad accumulo inerziale di calore, pur essendo a carica ed accensione manuale, sono estremamente comodi da utilizzare, perché basta qualche minuto al giorno per accendere il fuoco e per riscaldare gli ambienti per un elevato numero di ore anche dopo che il carico di legna si è esaurito. Queste soluzioni non necessitano di corrente elettrica e sono affidabilissime per svariati decenni.

Possiamo dare qualche valore di efficienza?

I modelli tradizionali di stufa ad accumulo fanno percorrere ai fumi parecchi metri attraverso appositi percorsi in materiale refrattario (in modo tale da accumulare il calore) prima di arrivare alla canna fumaria ed hanno efficienze di oltre il 90%, paragonabili a quelle delle migliori tra le stufe più moderne e tecnologicamente complesse. D’altra parte le stufe classiche in maiolica sono una tecnologia con alle spalle almeno 300-400 anni di sperimentazione e perfezionamento. Oggi poi nel settore dell’accumulo inerziale di calore esistono anche soluzioni alternative ed innovative con sportelli in vetro che consentono di progettare e realizzare delle soluzioni che esteticamente si avvicinano al camino, ma che in realtà hanno caratteristiche di efficienza e di gestione assai simile a quella della stufa classica tirolese.

Si tratta anche di un tipo di calore diverso…

Questo tipo di stufe scaldando per irraggiamento, ovvero tramite raggi infrarossi, in maniera graduale, senza movimentazione di polveri, dando un comfort paragonabile solo a quello del riscaldamento a superficie radiante o al riscaldamento a pavimento. Questo è un vantaggio soprattutto in edifici storici con muri spessi e pesanti, dove un sistema che scalda per convezione, cioè che scalda l’aria, lascerebbe i muri freddi. Non a caso la cosiddetta stufa di tipo tirolese è considerata l’optimum nel campo della bioedilizia.

Che tipo di manutenzione richiede una stufa ad accumulo?

In queste stufe, come detto, si fanno uno o al massimo due fuochi al giorno che bruciano velocemente il carico di legna e a fiamma molto alta, dunque con grande efficienza e con residui gassosi e di cenere minimi. Per cui, a seconda della camera di combustione, la cenere va tolta nel peggiore dei casi ogni due settimane, ma in condizioni ottimali ogni mese o anche più raramente. Anche per la pulizia della canna fumaria, che comunque va fatta come da normativa, sono più facili da gestire: la canna fumaria infatti si sporca soprattutto quando si usa legna umida bruciata a bassa temperatura, mentre con i sistemi ad accumulo inerziale di calore la combustione avviene ad alta temperatura, con valori in camera di combustione che possono arrivare anche a 800-900 gradi. Tra la camera di combustione e la canna fumaria c’è poi il cosiddetto girofumi in materiale refrattario (o pietra ollare per le stufe in pietra), lungo solitamente da 2 a 10 metri che ha lo scopo di sottrarre calore ai fumi che lo attraversano e stoccarlo nella massa per poi rilasciarlo gradualmente nelle ore (anche 24 ore) successive: nei punti strategici vengono messi dei tappi di ispezione per la pulizia del girofumi; un’operazione che cautelativamente consigliamo di fare ogni 4-5 anni, anche se vediamo stufe che dopo 10 anni sono ancora completamente pulite. In generale queste stufe sono più affidabili nel tempo rispetto ai sistemi di tipo tecnologico in quanto del tutto esenti da parti meccaniche o elettromeccaniche. Malgrado ciò i costi iniziali non sono bassi poiché fanno largo uso di un quantitativo elevato di materiale refrattario di altissima qualità e spesso vengono costruite artigianalmente direttamente sul luogo, ma il costo iniziale è largamente compensato dalla vita lunghissima di tali stufe. Ci sono stufe ancora in funzione che hanno più di cento anni e in generale la vita utile è di decenni.

Qual è la collocazione migliore per una stufa del genere all’interno della casa?

L’ideale sarebbe fare il progetto della stufa e della casa assieme, con la stufa che si sviluppa al centro e su più locali. Anche nelle ristrutturazioni si può operare in modo da realizzare la stufa con la camera di combustione in un locale e il girofumi in un altro, anche su un piano diverso. Nel caso di una stufa prefabbricata, in cui non si vogliano fare lavori di muratura, va comunque collocata il più possibile al centro della casa. Queste stufe, come detto, rilasciano calore in modo molto graduale, per almeno 10-12 ore dopo un fuoco: a differenza di quelle convenzionali (che scaldano rapidamente e solo per poco tempo dopo che il fuoco si è spento) non succede che per scaldare le altre stanze si debba portare ad una temperatura eccessiva la stanza che ospita l’apparecchio. Una caratteristica che rende possibile usare questi impianti anche nelle mezze stagioni o in condizioni climatiche relativamente miti e che li rende particolarmente idonei per gli edifici a basso fabbisogno energetico come le case in legno.

Il segreto per evitare problemi di tiraggio?

In generale è importante che la canna fumaria sia ben coibentata: diversamente rischia di raffreddare troppo il fumo, creando anche rischi di condensa e a volte di incendio. Tutti problemi che si accentuano se si brucia legna non secca a bassa temperatura.

La soluzione della stufa ad accumulo inerziale è praticabile anche per chi abita in appartamento?

In genere le stufe ad accumulo sono molto pesanti, si parla di almeno 7-800 kg per cui, per installarle in appartamento che non sia al piano terra occorre prima fare una verifica con uno strutturista. Si può fare, ma bisogna vedere dove sono collocate, se al centro del solaio o in vicino ad una parete portante, che spessore ha il solaio etc. Nelle situazioni in cui non si possa installare una stufa ad accumulo vera e propria il mio consiglio è di optare per le stufe a terracotta che un tempo erano molto diffuse: apparecchi più leggeri ma che comunque hanno un inerzia maggiore rispetto a quelle convenzionali.

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